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Donatello e Michelozzo, Monumento funebre dell'antipapa Giovanni XXIII

Informazioni
Autore
Fabio Muzzi
Copyright
Opera di Santa Maria del Fiore
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Opera di Santa Maria del Fiore
Autori
Donatello - Michelozzo
Data
1422-1428
Collocazione
Battistero di San Giovanni
Collocazione specifica
Interno, parete nord-ovest
Materia
Marmo, oro, bronzo, pigmenti
Tecnica
Scultura, incisione, doratura, fusione, pittura
Dimensioni
Altezza: 732 cm; Larghezza: 250 cm ca.; Profondità: 95 cm;

Il Monumento funebre del cardinale Baldassarre Coscia (Napoli 1370 circa - Firenze 1419), già papa Giovanni XXIII, è il primo sepolcro rinascimentale, capolavoro di Donatello e Michelozzo, realizzato nel 1422-1428 in bronzo dorato e marmo.

L'opera è installata tra una coppia di colonne e ha una struttura per l'epoca innovativa, che si compone di diversi elementi scultorei e architettonici sovrapposti. Dal basso verso l'alto: uno zoccolo marmoreo con un fregio con cherubini reggifestone; un dossale marmoreo con le personificazioni muliebri delle tre virtù Teologali (la Speranza, alata, con mani giunte; la Carità, con con una cornucopia fiorita e un vasetto fiammeggiante; la Fede, con un calice); quattro mensoloni intervallati dagli stemmi della famiglia Cossa e da quello pontificio, che sostengono il sarcofago, a cassa quadrangolare, ornato da una targa con l’epigrafe tra genietti funerari. Al di sopra è il cataletto, ricoperto da un cuscino, da un damasco e dall'effigie del feretro giacente in sontuosi abiti cardinalizi. Alle sue spalle c’è un rilievo raffigurante la Madonna col Bambino. Il catafalco è concluso da un baldacchino aperto, in marmo.

Baldassarre Coscia fu protagonista dei conflitti risolutivi del cosiddetto “scisma d’occidente”, che lo videro prima eletto al soglio pontificio col nome di Giovanni XXIII e poi deposto nel 1415 e fatto prigioniero. Scarcerato su cauzione da Giovanni “Bicci” dei Medici, fu quindi invitato dal figlio di lui, Cosimo, a trasferirsi a Firenze. Il cardinale vi morì nel 1419, e fu sepolto in Battistero per desiderio testamentario, lasciando una somma per l’esecuzione del monumento funebre. La commissione fu affidata a Donatello nel 1422, che poi chiamò nell’impresa anche Michelozzo.

La critica ha molto discusso circa l’attribuzione delle singole parti all’uno o all’altro maestro, ora sostenendo il maggior ruolo rivestito da Donatello rispetto a Michelozzo, ora leggendo una partecipazione concertata di entrambe le mani.

 Il sepolcro Coscia è stato definito “il primo monumento funebre del Rinascimento” e rappresenta l’evoluzione dei monumenti funebri sia gotici, che di quelli romani antichi. Il monumento riproduce la sontuosa esposizione del defunto, ma il volto del Cardinale appare in uno stato di sonno più che di morte, per evidente allusione alla risurrezione, cui anche rimanda l’oro che riveste di luce il suo corpo.

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