Opera magazine
2018-07-07
Racconto di una giornata speciale al Museo dell'Opera del Duomo
I laboratori dell'Opera di Santa Maria del Fiore come 'risorsa' per la realtà del carcere: i mestieri d’artigianato artistico insegnati ai detenuti di Sollicciano.
Partendo da un concetto semplice ma al tempo stesso universale, cioè che il complesso monumentale di Piazza del Duomo rappresenta una risorsa educativa inesauribile per i grandi talenti artistici e i significati religiosi e civili di cui è stato ed è tutt'oggi testimone, le proposte della sezione didattica dell'Opera di Santa Maria del Fiore si differenziano per attività e pubblici di riferimento.
Grazie al protocollo d’intesa siglato a febbraio scorso tra l’Opera di Santa Maria del Fiore con la Case Circondariali di Sollicciano, “Mario Gozzini” e CPIA 1 Firenze, è stata realizzata nei mesi scorsi un’attività educativa continuativa con i detenuti dei due istituti carcerari, con lezioni in carcere e speciali uscite di una giornata per visitare il complesso monumentale dell’Opera del Duomo attraverso la partecipazione al percorso educativo Dialogo - ovvero la parola mostra la bellezza, laboratori sui mestieri d’arte. Un modo per consentire alle persone che vivono nelle due strutture di fare un'esperienza anche al di fuori del carcere.
In particolare il Laboratorio di Intaglio e Intarsio, realizzato sotto la guida del maestro artigiano Omero Soffici e finanziato dalla Cooperativa Il Borro, ha ottenuto grande successo tra i detenuti. I partecipanti sono stati introdotti alle tecniche di questo antico mestiere per poi realizzare un particolare della decorazione (un capitello) della celebre Sacrestia delle Messe del Duomo, capolavoro dell’arte della tarsia lignea ad opera di Giuliano e Benedetto da Maiano; una giornata che ha regalato a tutti, e in modo particolare anche agli operatori, emozioni, sensazioni e ricordi preziosi.
“Il complesso monumentale del Duomo di Firenze rappresenta una risorsa educativa inesauribile - spiega Enrica Paoletti, responsabile dell’area educazione dell’Opera di S. Maria del Fiore -, la condivisione di queste risorse con un pubblico come quello dei detenuti è stato un momento estremamente prezioso, teso a favorire la conoscenza e la mediazione culturale”.
Toccanti ed emozionanti anche i pensieri lasciati in forma scritta dai detenuti a seguito delle visite guidate all'interno del Museo dell'Opera del Duomo, che si sono tenute nei mesi scorsi, e di cui vi proponiamo alcuni estratti significativi:
"Come messaggio da lasciare dopo la visita vorrei dire a tutti i miei compagni di non mollare mai la scuola, perché grazie alla scuola abbiamo avuto questa bellissima opportunità che ci serve tanto per il nostro percorso come detenuti, soprattutto per quelli che pensano che la cultura non serva. Anche se siamo tutti adulti, ho capito che non finiamo mai di imparare..."
"Le cose che mi hanno stupito di più sono state la Porta del Paradiso e la volta del Battistero, dove sono raffigurate scene bibliche. E' stata una giornata molto intensa e piacevole, per un po' ho dimenticato di essere un detenuto e mi sono sentito come un alunno qualsiasi in visita ad un museo bellissimo."
"Credo che chiunque debba ammirare l'arte e la storia del mondo. Io sono fiorentina e vivo a Firenze, sarò stata al Duomo migliaia di volte, avrò visto il Battistero altrettante, eppure non avevo mai apprezzato le bellezze della mia città come ho fatto durante questa gita; davo tutto per scontato, è sempre stato tutto lì e ci rimarrà per sempre, e quasi non ci fai caso. Invece non è così, tutto cambia e si evolve. Non sapevo che la facciata del Duomo fosse cambiata molte volte ed il museo mi ha fatto scoprire tutti i cambiamenti, tutte le opere riposte per dare spazio ad altre, storie veramente interessanti. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa esperienza e spero davvero che potrà essere ripetuta per altri detenuti."