Opera magazine
2016-04-09
L'architettura e la scultura della facciata di Santa Maria del Fiore
Un nuovo ciclo di conferenze di approfondimento sulla costruzione della facciata del Duomo di Firenze.
Se la vicenda artistica della Facciata della Cattedrale è stata ripresa in più occasioni negli ultimi decenni, il ciclo di conferenze L'architettura e la scultura della facciata di Santa Maria del Fiore curato da Francesco Gurrieri, vuol affrontare sincronicamente i vari aspetti che concorsero al suo complesso divenire, fino alla conclusione concorsuale ottocentesca. Ma tutto ciò con una visione organica, che tocchi l'architettura, la scultura e gli apparati decorativi.
Se fu la repubblica fiorentina (il comune di allora) a deliberarne la costruzione, avviando la grande fabbrica su disegno di Arnolfo di Cambio, è anche vero che quella facciata, parzialmente realizzata, fu smontata in stagione granducale (1587). Fortunatamente, se ne conserva un rilievo dovuto al Poccetti che ce ne descrive l'impaginazione, che ha permesso oggi di esser riproposta proprio nel nuovo Museo dell'Opera del Duomo, da poco inaugurato. Ma dopo lo smontaggio, numerosi e vani furono i tentativi di darne una nuova soluzione, in stile con i tempi. Ci provarono in molti, ma tutto fu rimandato a tempi migliori. Nel frattempo si trovarono soluzioni provvisorie, con un minimo di decoro: come ad esempio in occasione delle nozze di Ferdinando I dei Medici con Cristina di Lorena o per l'arrivo di Margherita Luisa d'Orléans, moglie di Cosimo III.
Ma la querelle si fece più accesa – e a Firenze non poteva che esser così – quando approssimandosi l'Unità d'Italia il problema del “decoro” si fece più impellente: ci vollero ben tre tornate concorsuali per pervenire alla realizzazione attuale del De Fabris. E in commissione non mancarono i soliti “esperti”, chiamati anche d'Oltrarpe, come il grande restauratore francese Viollet-le-Duc. Né mancarono le polemiche per gli scultori, chiamati a realizzare il gran tema “mariano” delle statue della facciata e delle tre porte. Augusto Passaglia, Giuseppe Cassioli, Niccolò Barabino , forse non sono noti ai più, ma sono gli artisti a cui dobbiamo le sculture che prospettano sul Battistero di San Giovanni. Ancora una volta, arte, cultura, civiltà di un popolo, unite per una finalità condivisa.
Dell'intera vicenda ne parleranno Francesco Gurrieri, Enrica Neri Lusanna, Luigi Zangheri, Carlo Cresti, Bruno Santi, Timothy Verdon.
Il ciclo di conferenze
Le conferenze si terranno alle ore 17.00 al Centro arte e cultura, in Piazza San Giovanni 7.
Ingresso libero.