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O flos colende
XVI edizione
Si rinnova anche quest'anno l'appuntamento con la musica sacra in Cattedrale, iniziato nel 1997 in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Il consolidarsi ormai come ricorrenza di questo appuntamento è certamente il risultato di un successo di pubblico che mostra ogni anno l'alto gradimento dei fiorentini per l'iniziativa. Ma è anche la manifestazione di una linea culturale dell'Opera che accompagna il suo doveroso e primario impegno alla conservazione dei capolavori di cui è da secoli custode con l'esigenza di riproporne una lettura prima di tutto di senso, oltre che estetica e storico-artistica. Parte di questa lettura è anche l'impegno a rinnovare ed esaltare il patto di attiva partecipazione della città alla comprensione e valorizzazione di questi capolavori. Quel patto iniziato oltre sette secoli fa e perpetuatosi nel tempo con l'attenzione, l'amore, il sacrificio di tutta la comunità fiorentina. Si spiega in questa ottica l'attenzione posta a legare il più possibile le varie serate di musica sacra con una ricorrenza liturgica: quest'anno la morte di San Zanobi e la natività di San Giovanni Battista.
Nella prospettiva di valorizzazione della Cattedrale non è secondario il patrimonio di corali e testi di musica sacra che l'Opera custodisce nel suo Archivio e che costituiscono sempre una componente di rilievo dei programmi di O flos colende.
Questi testi, abilmente ritrascritti per una moderna esecuzione dal maestro Gabriele Giacomelli, testimoniano agli ascoltatori di oggi il legame fra musica e liturgia che ha impreziosito la Cattedrale e ne ha celebrato nel tempo anche il ruolo di riferimento non solo spirituale, ma anche culturale per la città.
Il programma di questo 2012 presenta anche altri spunti particolarmente significativi. Fra questi è certo rilevante la collaborazione con l'Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, soprattutto quella programmata in occasione delle celebrazioni di San Giovanni, che restituirà alla esecuzione della Missa solemnis di Mozart il vero contesto per il quale fu pensata e scritta.
Un legame - quello fra musica e contesto ambientale - che si è soliti apprezzare soprattutto ascoltando il suono del grande organo del Duomo, come verrà riproposto sia nel concerto dell'organista titolare della Cattedrale di Friburgo, Klemens Schnorr, sia nella "maratona" organistica in programma nel giorno della ricorrenza della morte di San Zanobi.
Infine, anche per i suoi riferimenti ecumenici, è da sottolineare l'esecuzione che il Coro del Patriarcato Ortodosso di Mosca terrà in onore di San Giovanni Crisostomo, così caro alle Chiese di Oriente e del quale si conserva in Cattedrale una venerata reliquia.
Un segno di attenzione che si pone in ideale continuità con lo scambio di capolavori di arte sacra fra Firenze e Mosca che ha veduto l'esposizione di due Giotto alla Galleria Tret'jakov e l'ostensione di tre importanti icone russe (fra cui una di Andrej Rublëv) in Battistero, scambio al quale l'Opera ha dato il suo convinto contributo.
Franco Lucchesi
Presidente dell'Opera di Santa Maria del Fiore