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O flos colende
XVII edizione
Nuovo appuntamento con la città della rassegna O flos colende, che giunge così alla XVII edizione. Un appuntamento apprezzato, che si è ritagliato uno spazio importante nel panorama delle iniziative musicali di cui Firenze è ricca.
Tuttavia non ci stancheremo mai abbastanza di sottolineare che, per l’Opera di Santa Maria del Fiore che l’organizza, questo appuntamento non avrebbe senso compiuto se non fosse inserito in un disegno che va ben al di là del fatto culturale.
Esso infatti va letto nel contesto di un impegno dell’Opera volto a ricordare, prima di tutto ai fiorentini, che la Cattedrale è stata e deve essere il centro della stessa formazione identitaria della città, luogo di riferimento religioso, artistico, ma anche civile.
È, cioè, il simbolo vivo di quel rapporto fra Fede ed Arte che ha segnato la storia di Firenze e ne ha fatto un unicum capace di irradiare nel mondo il messaggio che l’uomo è pienamente se stesso e raggiunge il suo vertice, anche espressivo, se e quando è capace di leggere nel proprio io l’impronta di grandezza che il suo Creatore gli ha trasfuso e ne comprende tutta la profondità.
Questa centralità della simbiosi tra Fede ed Arte che segna le pietre, la storia, le donne e gli uomini di Firenze, l’Opera del Duomo ha voluto che fosse anche il filo rosso di una celebrazione tutta originale dell’Anno della Fede, indetto in questo 2013 da Benedetto XVI: leggere i monumenti e le opere d’arte e confermarsi nella Fede attraverso un pellegrinaggio lungo le strade della città, seguendo itinerari che aiutano a scoprire il vero volto di una Firenze cristiana in cui ridondano le tracce dell’Amore e della Carità.
Da questo disegno è tutt’altro che estranea la musica, da sempre espressione della capacità dell’uomo di attingere al fondo del proprio animo e di elevare i sentimenti dei suoi simili: ragione prima della scelta di farle accompagnare la preghiera e la liturgia delle celebrazioni sacre. Quindi, semplicemente una forma diversa di quella simbiosi Fede-Arte che Firenze custodisce nelle sue pietre e nel suo stesso impianto urbano.
Ecco dunque che O flos colende vuole essere non un momento di ascolto di buona musica fine a se stesso, ma un invito a vivere con il cuore il sentimento stesso che lega armonia e preghiera.
Ci accompagneranno in questo percorso alcuni grandi artisti, quali Jan Garbarek, Naji Hakim e Ton Koopman. Avremo la duplice presenza dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale, soprattutto in occasione della Messa celebrata nella festività del nostro Santo Patrono il 24 giugno.
E ascolteremo la Cappella Musicale della nostra Cattedrale, ricostituitasi recentemente, sotto la direzione del maestro Manganelli, proprio per testimoniare la volontà dell’Opera e del Capitolo di valorizzare l’apporto della musica nel sottolineare l’atmosfera e la sacralità della preghiera.
Un ringraziamento speciale l’Opera vuole esprimere a Sua Eminenza il Cardinale Betori per il richiamo costante ed il sostegno che la sua azione di Pastore dà al cammino di fede della città ponendo sempre l’accento sui valori costitutivi del suo essere città della bellezza e della carità.
Ed un grazie al maestro Giacomelli che ormai da diciassette anni si prodiga perché O flos colende sia parte di questi valori.
Franco Lucchesi
Presidente dell'Opera di Santa Maria del Fiore