Opera magazine
2017-06-29
Digitalizzazione e conservazione: alla scoperta dell'Archivio dell'Opera del Duomo
L'archivio dell'Opera del Duomo e un lavoro su più fronti che abbraccia conoscenza, tecnologie hi-tech e molteplici competenze. Dietro le quinte dei progetti che salvaguardano un patrimonio fondamentale per i fiorentini.
L'Archivio dell'Opera del Duomo è uno di quei luoghi preziosi, speciali, che registrano identità e trasformazioni di un'intera città attraverso lo scorrere del tempo: da quasi sei secoli, infatti, testimonianze e documenti d'ogni sorta vengono conservati come memoria storica per poi diventare un vero tesoro culturale. Cristallizzare l'immagine dell'archivio alla sola conservazione di documenti, però, non è sufficiente; esistono infatti progetti che uniscono ricerca e conservazione, accessibilità dei documenti e tecnologie all'avanguardia.
Per questo motivo abbiamo fatto una chiacchierata con Lorenzo Fabbri, archivista dell'Opera del Duomo da oltre 20 anni, che ci ha spiegato i progetti in corso per la digitalizzazione dell'archivio.
"L'idea di digitalizzare l’archivio e i suoi fondi nacque circa quindici anni fa, quando si decise di avviare due distinte campagne: da un lato, la scansione dei vecchi microfilm relativi all’intera serie dei registri battesimali; dall’altro l'esecuzione di una campagna fotografica completa dei codici corali, destinata poi alla digitalizzazione. Entrambe le operazioni hanno avuto una destinazione online, consultabile sulla pagina dell’archivio, anche se la sezione riguardante i codici corali è attualmente in via di rifacimento generale, sia dal lato dei contenuti informativi che dal lato delle immagini."
"Dallo scorso anno si è proceduto nel caso dei registri battesimali ad effettuare una completa campagna di riprese digitali sui documenti originali, utilizzando uno scanner planetario.
Come detto, infatti, le immagini ancora oggi disponibili sul sito provengono dalla microfilmatura dei registri che fu realizzata in bianco e nero negli anni Settanta. L’idea di base è quella di sottoporre buona parte dell’archivio a digitalizzazione per motivi di conservazione: dotarsi di una copia dell’archivio per ovviare a perdite, smarrimenti, calamità (come l’alluvione del ‘66); poi, eventualmente, la possibilità di mettere a disposizione le riproduzioni digitali per la consultazione in Intranet ed Internet.
Il progetto avviato con la ditta Space, azienda specializzata a livello nazionale nel processo di conversione digitale del patrimonio documentale, prevede come prima tranche la riproduzione completa dei registri battesimali, che si suddividono in due parti: maschi e femmine, dal 4 novembre 1450 al 31 dicembre 1900."
"Al momento è già stata completata la sezione relativa ai maschi, mentre con le femmine siamo ancora in fase esecutiva. È da considerare che, fino agli anni '30 del Novecento, quello del Battistero di San Giovanni è stato l’unico fonte battesimale della città, cosicché i relativi registri battesimali costituiscono una serie quasi completa di registri di nascite della città di Firenze. Al suo interno sono conservati dati originali di eccezionale rilevanza, come quelli relativi al battesimo di celebri personalità fiorentine, tra i quali si possono menzionare Amerigo Vespucci, Niccolò Machiavelli, Francesco Guicciardini, Lisa Gherardini (la Monna Lisa), San Filippo Neri, Antonio Meucci e Carlo Collodi.
Nel frattempo è già stata portata a termine la digitalizzazione della seconda serie dell’archivio storico, comprendente i registri delle deliberazioni degli Operai di S. Maria del Fiore, lungo un arco cronologico che va dalla metà del ‘300 fino al 1789: sono documenti fondamentali della storia dell’Opera e della "vita" dei monumenti. Si è infatti deciso di privilegiare la riproduzione integrale di questa serie dato il suo particolare valore di fonte storica. Riepilogando, il progetto attuale comprende: digitalizzazione diretta della seconda serie dell’archivio storico e dei registri battesimali; poi la scansione della campagna fotografica dei codici corali, eseguita più di 10 anni fa con fotocolor di alta qualità, che, però, necessitavano di una digitalizzazione migliore.
I file dei registri dei battesimi sono già consultabili sulla nostra pagina, ma le immagini tratte dai vecchi microfilm saranno sostituite dalle nuove riproduzioni.
Le tecnologie impiegate da Space per rendere possibile quest'operazione sono quanto di più all'avanguardia esista: utilizzo di scanner planetario a 400 dpi ottici per 250.000 pagine totali; immagini in formato tiff e jpeg, metadati in formato mag. Per i codici corali: scanner a tamburo virtuale, per la riproduzione a 4000 dpi ottici di 17.423 fotogrammi su pellicole 35 mm. La durata dell'intervento attuale, riguardo alla digitalizzazione dei manoscritti, è stata calcolata in un anno e si concluderà il 30 settembre 2017; mentre la parte riguardante le foto dei codici corali è già terminata ed è durata due mesi e mezzo (15 febbraio - 30 aprile 2017)."
L'obiettivo per il futuro è continuare il più possibile in questa direzione, senza limiti espliciti, in modo da garantire le serie più importanti, anche se alcune parti dell’archivio rimangono di difficilissima riproduzione a causa del formato o della legatura. La filosofia di questo lavoro è principalmente conservativa, e mira il più possibile alla totalità dell'archivio."
Un lavoro articolato e, insieme, una vera e propria mission che forse supera l'idea comune di "archivio", al fine di garantire un patrimonio inestimabile: l'identità storica di un'intera città.