Opera magazine
2014-05-22
L'orologio del Duomo: un'opera d'arte che segna l'Ora Italica
Grazie alla sponsorizzazione della Maison di Alta Orologeria sportiva Officine Panerai, il meccanismo dell'orologio della cattedrale è tornato funzionante. E visitabile con un percorso ad hoc.
Tra i più antichi orologi meccanici esistenti e tra i pochissimi ancora funzionanti, l'orologio del Duomo di Firenze, più noto come orologio di Paolo Uccello dal nome del grande artista rinascimentale a cui si deve la decorazione del quadrante, non è solo un segnatempo ma una vera e propria opera d'arte.
Per vedere dove è custodito il meccanismo bisogna salire lungo una stretta scala a chiocciola fino ad un'altezza di circa 15 metri da terra. Lassù, in un'intercapedine tra la facciata esterna e interna della Cattedrale, è possibile capire come funziona questo particolare meccanismo che segna il tempo con il sistema dell'Ora Italica, di cui abbiamo già parlato in un nostro articolo, misurando il giorno da un tramonto all'altro.
A realizzare il meccanismo fu l’orologiaio fiorentino Angelo di Niccolò che nel 1443 progettò un sistema di pesi e contrappesi del cui funzionamento non si hanno notizie certe. Dopo pochi decenni dalla costruzione, il congegno ebbe bisogno di riparazioni e se ne occuparono i Della Volpaia, una famiglia di orologiai e scienziati: prima Lorenzo e poi il figlio Camillo, che tra il 1546 e il 1547 lo rifece quasi completamente. Nei secoli seguirono diversi interventi fino al 1688 quando l’Opera di Santa Maria del Fiore, a seguito degli studi di Galileo e Huygens, decise di sostituire il vecchio meccanismo con un nuovo dotato di pendolo. Quest’ultimo rimase in funzione fino al 1761, anno in cui l’orologiaio fiorentino Giuseppe Borgiacchi cambiò nuovamente la macchina con quella che è tutt’ora in funzione. In quell’occasione il quadrante di Paolo Uccello fu modificato da 24 a 12 ore e la lancetta originale fu sostituita.
Il capolavoro fu restituito alle sue caratteristiche originali solo quaranta anni fa, grazie ad un restauro che ha portato alla luce il bellissimo quadrante e ripristinato l’antico funzionamento del meccanismo, con la lancetta che compie un giro di 24 ore a partire dal tramonto e con il movimento antiorario.
Il restauro
Da oltre vent'anni Lucio Bigi e Mario Mureddu, due custodi dell'Opera di Santa Maria del Fiore, curano la manutenzione ordinaria dell'orologio occupandosi settimanalmente della carica e della regolazione del meccanismo. I troppi anni di funzionamento hanno poi reso necessario un nuovo intervento di restauro affidato a due massimi esperti del settore, i professori Andrea Palmieri e Ugo Pancani del Centro Studi per il Restauro di Orologi dell'I.S.I.S Leonardo da Vinci di Firenze che si è conclusa ad ottobre 2014.
Il progetto di restauro dell'orologio è stato reso possibile grazie al contributo di Officine Panerai che, da oltre 150 anni dall'apertura della prima Bottega di Orologeria, continua a rendere il giusto tributo alla propria città natale, alla sua storia e al suo patrimonio storico e artistico sostenendo le principali istituzioni culturali fiorentine.
Se non hai già visitato l'orologio della Cattedrale, puoi prenotare il tuo tour guidato qua.
(Foto di Antonio Quattrone)