Opera magazine
2017-02-01
Il Museo dell'Opera del Duomo come miglior esperienza di visita culturale a Firenze, secondo i social
I turisti stranieri che hanno visitato Firenze si sono innamorati di un luogo in particolare: il Museo dell'Opera del Duomo. Ce lo dicono i social network e le reviews online. Ecco come.
Commenti, like, tweet, emoticon, condivisioni, chat. Sono ormai parte integrante della vita senza distinzione di età, sesso, provenienza: la rivoluzione social raffigura un'intera società globale che pensa, si esprime, giudica e condivide le proprie esperienze attraverso canali digitali di immediata fruizione. Non esiste infatti aspetto della quotidianità che non passi dall'emisfero dei social network. La premessa, ovviamente, vale anche per l'esperienza culturale offerta da Firenze.
In quest'ottica, la notizia è di poche ore fa: il report che due società del settore - Sociometrica ed Expert System - hanno stilato analizzando con appositi strumenti di raccolta e analisi di big data, quasi 15mila commenti pubblicati da turisti di nazionalità non italiana su vari social media nel periodo ottobre 2016-gennaio 2017. Il risultato complessivo delinea Firenze come la città che riserva la migliore esperienza di visita in Italia tra quelle analizzate, con una media del "sentiment" di 87/100.
Il sentiment è l'elemento-chiave di ogni ricerca sull'esperienza turistica, ovvero quel parametro che permette la valutazione sintetica dell'esperienza della singola visita, proposta in una scala da 1 a 100. A comporre tale parametro ci sono i termini e i commenti che ogni turista ha espresso riguardo la propria visita, pubblicandoli su piattaforme di review come TripAdvisor e altri siti afferenti.
In testa a questo particolare dato spicca il Museo dell'Opera del Duomo, con un punteggio medio di 90/100, una soglia di assoluta eccellenza, che lo colloca al primo posto fra le attrazioni fiorentine. Non solo: la ricerca ha permesso anche di monitorare i dieci concetti più impiegati dai turisti stranieri che, nell'ordine, sono stati: "beautiful", "worth", "good", "amazing", "great", "interesting", "stunning", "unique", "best" e "wonderful". Parole che esprimono cosa i visitatori pensano del luogo appena visitato e, in maniera più profonda, il giudizio su un'intera esperienza turistico/culturale.
Da sottolineare che tali giudizi sono frutto di un'azione spontanea sui social e non di sondaggi o questionari: sono, insomma, quel flusso di emozioni e sentimenti suscitato davanti all'arte e ai luoghi di interesse cittadini. Una vox populi in versione digitale. Una vox populi in continua evoluzione. Come testimoniano i dati sui flussi turistici a Firenze, influenzati dai paesi emergenti dell'Asia che, fino a pochissimi anni fa, non figuravano in queste statistiche ma che oggi rappresentano un asset fondamentale grazie alla crescita vertiginosa di visitatori da Corea del Sud, Cina ed India.
Insomma, davanti ad una audience globale, straordinariamente divergente per tradizioni, usi e modelli di riferimento, il Museo dell'Opera del Duomo si conferma come un luogo unico di cultura, storia e arte ed insieme il più efficace attrattore per un'esperienza totalizzante all'interno della cultura occidentale. Impressione sostenuta dal termine centrale alla base delle recensioni: "worth", valore.
Oltre dati e statistiche, infatti, quello che rimane impresso più di ogni altro aspetto è il valore dell'esperienza nel suo complesso. Dal Museo al Battistero (con un punteggio di 89/100) fino all'iconica Cupola e al Campanile: mai come in questo caso il motto che contraddistingue il Grande Museo del Duomo pare adatto: "Se non hai visto questo, non hai visto Firenze".
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