Mary Lattimore in concerto al Museo dell'Opera del Duomo

Arpista originaria della Pennsylvania da tempo residente a Los Angeles, perfettamente a suo agio tanto negli ambienti della classica contemporanea quanto nei circuiti dell'underground, Mary Lattimore ha all'attivo numerosi album solisti, adorati da critica e addetti ai lavori, e vanta collaborazioni con personaggi del calibro di Jónsi (Sigur Ros), Kurt Vile, Grouper, Thurston Moore, Meg Baird e Steve Gunn, solo per citarne alcuni. 

Con la sua arpa e l'ausilio di sottili e calibrati innesti di elettronica, Mary realizza una ambient music languida, lunare e ovattata, in cui è bellissimo perdersi.

Nel 2017 viene invitata dai Sigur Ros a esibirsi al loro festival, Norður og niður, in Islanda. Successivamente le viene assegnata una residenza presso l'Headlands Center for the Arts di San Francisco, dove registra “Hundreds of Days”.  Pubblicato nel maggio 2018 con il plauso di NPR, Pitchfork e The New Yorker, “Hundreds of Days” è un'espressione di gratitudine per il mondo naturale.

Sulla scia del successivo “Silver Ladders” (menzionato tra i migliori album del 2020 da Pitchfork), Mary Lattimore torna sulle scene con un nuovo lavoro, Collected Pieces II, uscito nell'ottobre 2021 per Ghostly International. Una compilation di materiale nuovo e inedito, in cui viene ancora una volta messo in risalto il talento e la brillantezza compositiva  dell'arpista americana.

L'appuntamento in collaborazione con Musicus Concentus è inserito nel calendario di Tradizione in Movimento. Le attività dell'Associazione Musicus Concentus sono realizzate grazie al contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze e Fondazione CR Firenze. 

Mary Lattimore, foto di Elizabeth Weinberg