Le formelle raffigurano la Navigazione, la Giustizia sociale, l’Agricoltura, l’Arte degli spettacoli e l’Architettura. Furono realizzate in marmo da Andrea Pisano e aiuti negli anni dal 1343 al 1360.

L'arte della Navigazione vede una piccola imbarcazione condotta da due marinai impegnati a remare, alle cui spalle è una figura seduta e benedicente, che ricorda il Cristo, e rimanda così alle pagine evangeliche che si svolgono sul lago di Tiberiade. La Giustizia sociale è simbolicamente rappresentata da Ercole che ha abbattuto a colpi di clava il mostruoso pastore Caco (qui giacente nella sua grotta sull'Aventino), reo di avergli rubato la mandria dei buoi di Gerione.  Nominato da Virgilio, Tito Livio, Ovidio, Orazio e Dante, la morte dell'antagonista di questa decima fatica di Ercole vuol essere esempio morale della forza vittoriosa della virtù sul peccato (qui del furto). La formella dell'Agricoltura mostra un uomo che lavora la terra, non più piegato dalla fatica, perché aiutato da un aratro guidando da buoi. Infine, le ultime formelle sono dedicate all’arte scenica e a quella figurativa. L’Arte degli spettacoli è rappresentata da un carro trainato da due cavalli e guidato da un auriga, come solevano usare le compagnie teatrali del XIV secolo. Le formelle successive erano dedicate alla Pittura, alla Scultura e all'Architettura, ma per l’apertura di una porta furono spostate sul lato verso la Cattedrale, eccetto l’Architettura, che è rappresentata da un autorevole personaggio barbuto, assiso su un trono marmoreo, colto nell'uso di un compasso presso un banco architettonico in pietra lavorata.